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Pubblicata il 31/07/2019
Me la ricordo, tra le dita,
argentea ed appassita,
remota stella alpina,
giuntami così vicina;
come un delicato merletto,
pareva riposta coll'appretto;
e mi chiesi, quel souvenir,
da dove poteva venir.

Conservo nitida l'immagine
d'essa sfuggita alle pagine
d'un vecchio libro ingiallito,
già all'oblio restituito.

Così io, a tu per tu
col bel ricamo di lassù,
rimasi incuriosito
e forse anche rapito
dal singolare pallore
di quel solingo fiore,
che seppe, seppur avvizzito,
porgermi l'ìnsito invito
a levitar la mia mente
nel suo scenario silente;
lo sfiorai..., tenui tocchi...,
mi si socchiusero gli occhi
in un onirico passaggio
nell'evocato paesaggio.
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