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Pubblicata il 30/07/2019
Basta parlare d' amore che tanto non lo conosco

mi soffermerò

sul cielo che mi rincorre gli occhi
sul suono che rimbalza sulla schiena
sul sole che vado cercando
e sull'aria che sempre m'incatena
al suolo

cercherò

il mare che mi affoga gli occhi
la punta del vortice che mi richiama
la cima del monte che mi sovrasta
e grava sul mio fragile petto di porcellana
il tuono

basta parlare di vita che tanto non la conosco

continuerò a parlare di quella morte che ogni giorno affronto con orribile fatica
e che a stento porto avanti un po' stupita
di poterla chiamare ancora vita
questa che lenta
mi trasforma in cenere che si lamenta
di non essere più
nonostante mi sia sempre pentita d'esistere
adesso vorrei curare il male nelle viscere
annidato come bisce
che strisciano sull'intestino grave

basta parlare d'amore che tanto non lo conosco
mi basta parlare di morte che sempre riconosco nel volto delle cose che si spengono nell'istante che furioso fugge e geme

nessuno qui mi teme
se non me

e allora scrivo di te, non come quella che sei ma come quella che non sei stata
come la morte ti ha trasformata ogni giorno
davanti ai miei occhi incoscienti
e ingiustamente ingenui

non scrivo d'amore ma di morte
anche se poi è la stessa cosa
nulla si genera,
È solo un lento appassire codardo
e non mi azzardo più di credere a niente
se non alla triste morte che storce la bocca
e con fiamme alle dita
mi tocca
e mi cuoce.
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Il tuo testo mi ha toccato nel profondo. Forse ho letto cose mie invece che tue, ma questo è un plus del tuo lavoro, per me.

il 30/07/2019 alle 22:00