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Pubblicata il 24/07/2019
Adoro la mano abbronzata
e quel confine che divide
il chiaro dallo scuro.
Ricordo quella di mio padre
imbrunita dal sole sul dorso
pallida e asciutta nel palmo.
Limpida come la sua coscienza
dritta e forte come il suo coraggio.
Sempre uguale fino alla morte
quando quella sconosciuta
spenta carezza
mi soffocò l'anima.
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Ha delicatezza, ha l’essenziale. Ha ridestato il ricordo di un’altra mano, bruna, macchiata e scanalata dall’allergia alla calce. Ferite che tardavano a chiudersi, anche con “ecoval 70”, e lo stesso coraggio di uomo dolce e temprato. Bei versi i tuoi, oggi pacati ricordi i miei. Grazie.

il 24/07/2019 alle 22:00

Grazie Arlette...hai centrato in pieno anche i dettagli....un abbraccio e buona giornata.

il 25/07/2019 alle 10:44