Sento tutti i giorni
un tuono d'esistenza
sfondare la porta
nutro l'incoerenza
di meravigliarmi sempre
sento tutti i sogni
in un lampo di esistenza
che sfiora la porta
e mi abbaglia
nutro l'incoerenza
di spaventarmi sempre
e di cambiare volto all'occasione che mi tace
quest'esistenza
che anima le cose
le fa pesanti e vere
io rimango un oggetto
come altri
un progetto
come tanti
mai finiti
mai voluti
sempre auspicati
ma vuoti
pietra nel bosco o nel mare
io non mi frammento
a stento tento un ricollocamento
sul viale di casa
ma non sento niente,
un momento mi si incastra in gola
e tossisco vita a colpi di fucile
che è la mia bocca
parole di gomma sono proiettili
che mi rimbalzano in dosso
mi si ritorcono contro
agisco o reagisco per prima
inseguo l'esistenza fuggitiva
a stento tento un ricollocamento
sul viale di casa
che non ho
nutro l'incoerenza
di meravigliarmi sempre
di tutte queste cose così piene
da urlare vuotezza in ogni spazio
io ne ho le tasche gonfie
ma non mi appartiene niente
quest'esistenza grava sulle spalle del mondo giocoliere
quest'esistenza tuona sul fondo del bicchiere
e non mi sazia
mi invita a bere ancora
fino a farmi vomitare
la vuotezza che taglia come ascia
e pesa
sento tutti i giorni
un tuono d'esistenza
sfondare la porta
nutro l'incoerenza
di meravigliarmi sempre
sento tutti i sogni
in un lampo di esistenza
che sfiora la porta
e mi abbaglia
nutro l'incoerenza
di spaventarmi sempre
e di cambiare volto all'occasione che mi tace
sento tutti i volti
in un mare di esistenza
e non mi ero mai accorta
che in tutta questa folla
chi sfonda la porta
sei solo Tu.
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