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Pubblicata il 19/07/2019
In morte di Paolo Borsellino
19 Luglio 1992
cronaca

ore 17,16 -

“Il primo dispaccio di Agenzia”
si abbatte come la sciabolata di un lampo:
“attentato.”

a Palermo, le pareti murarie
tremano, l’asfalto si liquefa,
gli oleandri s’impiccano
alle guglie dei cancelli.

ore 17,40 -

“Sul luogo dell’attentato
le ambulanze hanno raccolto
decine di feriti”

uno, mille, centomila uomini
i vivi e i morti accorrono
a vedere il terrore bellico,
le rovine improvvise
di una nuova Gerico,
sotto il sole di un luglio tramortito.

ore 17,50 -

“Nell’attentato è rimasto ferito
un magistrato: una mano
è stata raccolta da terra”

quella mano che prima attendeva
l’abbraccio materno (anche i martiri, sai
hanno una madre)
recisa dal corpo, come foglia volata
chissà dove, tra le ultime rose
addormentate, tra le dalie
col capo reclinato dalla sete,
tra i campanelli dei gelsomini
silenziosi per la consegna del silenzio
post-prandiale.

ore 18,01

“Periti 4 agenti della scorta
nelle loro auto blindate”

eufemismo di:
“bruciati come topi
nelle loro trappole”.

i loro cuori sono inceneriti,
i loro corpi aderiscono
alla finta pelle dei sedili.
ardono.
non fu permesso loro
di gridare all’appello
improvviso: - Mio Dio, Eccoci! -

“ore 18,15: la conferma dell’uccisione”

e’ “certamente lui”,
il Giudice Borsellino.
il suo corpo carbonizzato,
con il braccio destro
troncato di netto è nel cortile
del palazzo”
come un improvviso nubifragio
che ci coglie ignudi,
ecco il tempo della nuova
apocalisse.

come una rapida sassaiola
di granate i media
ce ne inviano
le immagini.

“I morti sono 5. Tra di essi
una giovane donna.”
una donna
con la sua storia,
il suo paese,
il suo amore,
il suo nome,
eMANUEla loi.

la prima vittima
di quel sesso gentile
che volle fare l’agente di scorta,
imparando a contenere
il cespuglio di capelli
nella guardina di un berretto
militare,
per diventare scudo
di un uomo,
la sua guardia,
la sua inconsapevole vittima.

ore 18,22 -

“Il corpo di Emanuela Loi
è stato ritrovato in un giardino”
tra le bocche di clorofilla
ci furono grida concitate:
accorrete! Venite a vedere
anche voi; Qui nel giardino
è nato un nuovo fiore!
senza seme né trapianto.

un fiore di carne
che un attimo prima
palpitava, respirava,
spargeva il profumo
delle sue risa.

ora,
ha un cespuglio di capelli
per corolla,
e un ibiscus di sangue
sulla bocca.
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Obbligherei la lettura del tuo veritiero e toccante testo a tutti coloro che ancora possono vantarsi di avere un cuore "vivo " e soffermarsi a meditare fin dove può arrivare a volte la cattiveria dell'essere umano.........testo da incorniciare.....

il 19/07/2019 alle 12:24

Grazie Lara

il 19/07/2019 alle 13:24

Cara Gabriela, da quel dì la pubblico tutti gli anni, per "obbligare a ricordare" questo omicidio a noi italiani che abbiamo la memoria corta. Grazie per il tuo commento.

il 19/07/2019 alle 13:27