Aveva voluto dare una casa a suo fratello,
nato il giorno di Natale di tanti anni prima
e morto dopo aver vissuto un vita non vita
passando da un istituto all’altro.
la malattia gli si era scagliata contro
quando era ancora un bambino con i riccioli
biondi e navigò dentro di lui fino alla fine.
lucio aveva conosciuto l’orrore del manicomio,
perché a quei tempi non esistevano strutture diverse
che potessero ospitare creature come lui.
luisa aveva voluto dare una casa alla sua polvere
racchiusa in un’urna bianca a forma di libro,
con dei bellissimi fiori rosa dipinti a mano.
ogni mattina dava il buongiorno a suo fratello
posando una mano su quei fiori, ripetendo il gesto
ogni sera prima di andare a dormire.
a volte se ne dimenticava, perché Lucio volava
dentro le mura di casa e lei ne vedeva chiaramente
il viso dentro al pulviscolo che il sole faceva entrare
dalla finestra. -Hai una casa finalmente, adesso
sei libero-
(Il mio primo racconto)
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