L'insostenibile leggerezza dell'essere? No, in questo caso è molto sostenibile affinchè non cambi il colore delle farfalle. Sempre unica la tua poesia, che non è poesia ma un vento leggero.
Vincent, cerco sempre di andare oltre, superare le ultime barriere. La poesia mi è di ostacolo ma momentaneamente è ancora funzionale. Genziana, cosa posso dirti, hai fatto una lettura di ieri, oggi è già una pagina voltata.
Un distacco consapevole, senza remore e, ancor meno, rumore, quello che ricevo da questo tuo bellissimo lavoro. Sembra la chiusura definitiva di un libro, dopo averlo letto con fiducia e aver ricevuto dolore. Nel commento scrivi "la poesia mi è di ostacolo" e questo mi mette a disagio.
Perchè disagio, Eriot? La poesia conserva ancora una certa pesantezza. Al di là della poesia tutto diventa più leggero...superare le ultime barriere significa spogliarsi anche della poesia, divenire noi stessi un tutt'uno con la comprensione...uno stato di trance? i numeri? filosofia Zen?
Quando sei ancora legato scrivi, quando intuisci che le cose non sono destinate a te rallenti, quando ne prendi piena consapevolezza posi la penna.
Leggo il commento di Ancient e prendo atto del ragionamento, che indubbiamente ha una sua coerenza logica. Ma, per rispondere a Vincent, il disagio mi resta. Probabilmente dipende dalla diversa concezione che ognuno ha dello scrivere. La mia è che scrivere è il momento più bello e liberatorio della nostra mente. Non riesco a vederci pesantezza. Ma, ovviamente, si tratta di una valutazione estremamente soggettiva.