(al Compagno Guido, ché non si perda nella memoria...)
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gli assassini hanno coperto di muschio l'attesa della vigilia
dal Paese di Utopia sono entrati nel gioco con armi giocattolo
seminando proiettili giocattolo hanno brindato nel sangue del Compagno giocattolo
intensa ora sbigottita la lanugine del tempo toglie dal capo al moribondo
non albe né fuochi ardono sgomente tenebre impallidite nell'urlo
si sono infranti i minuti sull'asfalto nel mattino con denti di pioggia
confusi nella folla ed alla folla ostili feroci detumescenze vivono
(1981)
(Nota fuori testo): Ho scelto il verso lungo perché nell'officina del poeta non ho trovato altro artificio, diversa figura retorica che potesse rappresentare l'arresto del respiro conseguente all'urlo infinito ed angosciante dei mitra e dei kalashnikov.
venerdì 24 ottobre 2008