La Poetessa, novella Saffo, rivolge un’ emozionante supplica all’ amato...Ella avverte nelle notti più scure fitte dolorose che lacerano i suoi fianchi...non sente mani che la accarezzano ma si sente trafitta come se delle schegge silenziose le sdrucissero quella parte del corpo particolarmente sensibile...si rivolge, quindi, all’ amato implorandolo di sfogliare quelle pagine dove l’ amore trasuda ardentemente...e lo avverte di fare piano perché le pagine sono delicate come fragili petali...ella è sicura del proprio Amore ed invita l’innamorato a continuare a scorrere quelle pagine come fossero semi che diverranno steli di una pianta sempre più grande che un giorno non avrà più sete stupenda metafora del raggiungimento della prateria dell’ Amore dove gli amanti finalmente liberi potranno correre verso l’ Orizzonte di una vita appassionata…
Sfogliale piano queste mie pagine....è un desiderio profondo che mi fa pensare a quanto siamo fortunate a vivere in un’epoca in cui possiamo bene o male fare quello che le nostre nonne non potevano neanche immaginare eppure, allo stesso tempo, sfortunate perché viviamo in un’epoca in cui anche i sentimenti corrono alla velocità degli aerei. In questo verso leggo una delicatezza nella ricerca di una corrispondenza vera, del bisogno di sentimenti autentici che quasi mi commuove. Hai un animo di porcellana, conservalo! Buona notte!
Ho fatto quel che hai proposto. Una riflessione ha preso il giusto posto. Leggere piano è un invito ad ad andar piano nella vita! Brava, Genziana!