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Pubblicata il 09/07/2019
La ss mandò un poliziotto ebreo disarmato alla cava per prendere Sasha. Mandava spesso poliziotti ebrei ad arrestare altri ebrei. Sasha lo guardò e chiese:
"Papà, mamma e Paula dove sono?". L'altro non disse nulla, si limitò a scuotere la testa. Il ragazzo capì ed a voce bassa disse: "Non ci sono più. Lo sapevo da tanto tempo che sarebbe successo perchè ci chiamiamo Blumenthal". Il poliziotto deglutì ma Sasha parve non accorgersene.
"E adesso lei è venuto per me" continuò a dire calmo. Non c'era emozione nella sua voce. Salì sul carretto e sedette accanto a quell'uniforme grigia che non riusciva a dire una parola. Il poliziotto si era aspettato che il ragazzo piangesse oppure cercasse di scappare. Lungo tutta la strada che lo portava a destinazione aveva pensato a come avrebbe potuto avvertire il ragazzo, farlo scomparire nei boschi dove erano nascosti i partigiani. Adesso era troppo tardi, due ss li osservavano con i fucili in pugno.
sasha chiese se potevano fermarsi un momento a casa sua. Quando arrivarono scese e, lasciando la porta aperta, entrò nella stanza dove i suoi avevano fatto colazione. Guardò la tavola su cui erano rimaste le tazze semivuote, poi guardò l'orologio. Erano le tre e mezzo e pensò che a quest'ora Papà, mamma e Paula giacevano abbracciati nella radura del bosco ma nessuno aveva acceso una candela per loro. Lentamente, metodicamente, sparecchiò la tavola e vi mise sopra i candelieri.
"Lo vedevo benissimo da fuori" disse più tardi il poliziotto. "Si mise in testa la papalina e cominciò ad accendere le candele. Due per il padre, due per la madre, due per la sorella. E pregò. Disse il kaddish per loro".
il kaddish è la preghiera per i defunti. Papà Blumenthal aveva sempre recitato il kaddish per i suoi genitori morti e Sasha aveva imparato la preghiera dal padre. Adesso era lui l'unico uomo superstite della famiglia. Rimase lì in piedi tranquillo, a fissare le sei candele. Il poliziotto, dall'esterno, vide che scuoteva la testa, come se ad un tratto gli fosse venuto in mente qualcosa. Poi mise altre due candele sulla tavola, le accese e pregò.
"Il ragazzo sapeva che il tempo rimasto era poco" disse in seguito. "Così accese le candele e disse il kaddish anche per sè".
poi Sasha uscì lasciando la porta aperta e tranquillamente si mise a sedere sul carretto, vicino all'uniforme grigia che piangeva ma lui non pianse. Il poliziotto si asciugò le lacrime col dorso della mano e tirò le redini ma le lacrime continuavano a scorrergli sul viso. Il ragazzo non disse una parola, toccò piano il braccio dell'uomo come se volesse consolarlo, perdonargli di averlo portato via. Era giugno, e quando arrivarono alla spianata del bosco i fiori blu dei Carpazi, in quel momento, liberarono il loro profumo più intenso.

(2015, bozza di impianto scenografico mai realizzato)
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Ah, no Ancient, ora devi andare avanti! Un incipit coinvolgente che ferma alla lettura e si fa momento di previsione di sviluppi futuri. Mentre leggevo, mi è venuto spontaneo un ricordo. Ero con la famigliola a Bergen Belsen. Ero andato lì perché il sito era vicino al campo di concentramento dove era stato internato mio padre, a Wietzendorf, che avevamo visitato, scoprendo che al suo posto c'era un enorme vivaio di azalee. Inoltrandoci nel campo di Bergen Belsen, in un vialone sassoso, passammo davanti a una serie di bassi rilievi di terra (come basse fondamenta di piramidi) alte 1-2 metri, lunghe 20-30 metri e larghe 8-10 metri. Erano le coperture di fosse comuni, davanti ad ognuna campeggiava un cartello con su scritto (4500 tote - 3000 tote... cioè 4500 morti - 3000 morti) non so quante ne contammo. Al termine del viale c'era una piccolo sacrario con alcune persone in raccoglimento. Tra questi c'era un lungo anziano ossuto che non sembrava pregasse, perché univa e allontanava le mani come in un lentissimo e silenzioso applauso. Ancora oggi mi chiedo cosa significasse quel gesto. Il suo cognome sarà stato Blumenthal?

il 09/07/2019 alle 15:50

Eriot, se pregava (anche mentalmente) lo si sarebbe capito dai piedi uniti e dalle mani all'altezza del cuore. Inoltre, avrebbe dovuto porsi in direzione di Gerulasemme, ma questo è un dettaglio, considerato il posto. Genziana, effettivamente tutto si riassume nel tocco del braccio, hai colto.

il 09/07/2019 alle 16:49

Mi ha colpito lo stile della tua scrittura, autorevole, chiaro, professionale... e poi il contrasto tra la natura bellissima dei fiori blu e l'orrore asciutto della storia.

il 09/07/2019 alle 21:17

Trovo il componimento fluido nella lettura, descrittivo e molto coinvolgente. Sembra di vivere le scene in prima persona. Dovresti prendere seriamente in considerazione l'idea di portarlo a termine. Buon lavoro Ancient.

il 09/07/2019 alle 21:41

Grazie a tutti, vedrò cosa si potrà ancora fare

il 10/07/2019 alle 15:14