Ah, no Ancient, ora devi andare avanti! Un incipit coinvolgente che ferma alla lettura e si fa momento di previsione di sviluppi futuri. Mentre leggevo, mi è venuto spontaneo un ricordo. Ero con la famigliola a Bergen Belsen. Ero andato lì perché il sito era vicino al campo di concentramento dove era stato internato mio padre, a Wietzendorf, che avevamo visitato, scoprendo che al suo posto c'era un enorme vivaio di azalee. Inoltrandoci nel campo di Bergen Belsen, in un vialone sassoso, passammo davanti a una serie di bassi rilievi di terra (come basse fondamenta di piramidi) alte 1-2 metri, lunghe 20-30 metri e larghe 8-10 metri. Erano le coperture di fosse comuni, davanti ad ognuna campeggiava un cartello con su scritto (4500 tote - 3000 tote... cioè 4500 morti - 3000 morti) non so quante ne contammo. Al termine del viale c'era una piccolo sacrario con alcune persone in raccoglimento. Tra questi c'era un lungo anziano ossuto che non sembrava pregasse, perché univa e allontanava le mani come in un lentissimo e silenzioso applauso. Ancora oggi mi chiedo cosa significasse quel gesto. Il suo cognome sarà stato Blumenthal?
Eriot, se pregava (anche mentalmente) lo si sarebbe capito dai piedi uniti e dalle mani all'altezza del cuore. Inoltre, avrebbe dovuto porsi in direzione di Gerulasemme, ma questo è un dettaglio, considerato il posto. Genziana, effettivamente tutto si riassume nel tocco del braccio, hai colto.
Mi ha colpito lo stile della tua scrittura, autorevole, chiaro, professionale... e poi il contrasto tra la natura bellissima dei fiori blu e l'orrore asciutto della storia.
Trovo il componimento fluido nella lettura, descrittivo e molto coinvolgente. Sembra di vivere le scene in prima persona. Dovresti prendere seriamente in considerazione l'idea di portarlo a termine. Buon lavoro Ancient.