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Pubblicata il 05/07/2019
Eravamo a due mesi da San Valentino
e il tuo corpo che era stato cuscino
quel giorno fu pietra
le tue piume di piombo.
mi ti scagliasti addosso come avvoltoio
sulla carcassa che ero
per poi abbandonarmi squartata sul suolo

eravamo a due anni e qualcosa
e il tuo sguardo che avevo associato al destino
quel giorno fu ghiaccio
i tuoi giacciai di acciaio
mi scivolasti addosso come sudore
sulla statua che ero
per poi sostituirmi con un qualunque altro polo

sono mesi ora che penso e penso e penso
ma non trovo risposte
non so chi sei nè come tu abbia potuto
cambiare le vesti d'improvviso
camaleonte impazzito
non ti riconosco più e ti rinnego
cuscino illeso
ghiacciaio fuggito
sei una lepre nel fango
che scappa saltando
ma non si accorge di sprofondare
nel non cambiamento che cerca

la paura ti stringerà il collo
spero forte che soffocherai
come hai fatto con me
spero forte che te ne accorgerai troppo tardi
spero forte che non ci sarò più per te

ti ammazzo
o almeno vorrei

cuore di un ghiaccio
più duro del mio
che come pongo
ancora mi son lasciata modellare
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