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Pubblicata il 25/06/2019
Fisso l'imbrunire credendo di non pensare
ma siete sempre lì
a deformare la definizione dello sfondo
Trascorro la giornata in sospiri
tra l'afoso verso dell'upupa
sparso vagamente da una fronda a un colle paglierino
In cosa si definisce la solitudine
se non nel tormento; vago e incessante,
senza risposta
figlio di domande irrisolte
Non è la quiete del silenzio o del vuoto,
l'indefinibile astrazione di sé
Se fossero, tutto sarebbe pacifico
come una materna consolazione
No, voi siete sempre lì; lontani e lontanissimi
distaccati e distantissimi
ed io qui, all'orizzonte fisso nel pensiero
percependo tutto e nulla, il corvo
in volo e la libellula nel filo di un ragno ignoto.

.A.G.
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...Caro Andrea, anche se è da un po' che non ci si sente tu sei sempre rimasto vicino a me...il nostro amico corvo mi porta le tue emozioni...emozioni che i tuoi versi si arrovesciano sull' anima...un abbraccio.

il 25/06/2019 alle 22:17

Criterio di indagine, sintesi di esperienza o magari desiderio di collocare le idee nel luogo giusto, lontano dalle ribalte e molto, molto vicino al nero lucente del corvo preveggente e messaggero... comunque sia sono qui e ti leggo sempre con molto interesse. Ciao Andrea.

il 25/06/2019 alle 22:18

Grazie Arlette cara ^_^ anche per me leggerti è sempre piacevole e fonte di interesse e riflessione.

il 29/06/2019 alle 14:40

Grazie Romeo, ho provato a scriverti qui su Ph ma credo non sia arrivato quindi. Nonostante il tempo anch'io ti sento vicino sappilo, un abbraccio a te, che il corvo sia sempre guida!

il 29/06/2019 alle 14:42

quella soltudine di cui parli la conosco anch'io, veramente una bella poesia

il 01/01/2021 alle 23:55