Ne ho un nitido ricordo in un piccolo studiolo di mio nonno. Era un calamaio di vetro con un pennino, non so se sia questo il termine esatto, e veniva utilizzato molto di rado. Mi affascinava immergere e tratteggiare con quel nero in tempi in cui la penna a sfera aveva preso piede già da un bel po’. I tuoi versi mi hanno piacevolmente riportato indietro.