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Pubblicata il 25/06/2019
Giusto ieri hai compiuto nell'altra vita 95 anni. Auguri papà, ti voglio bene. Da quando non ci sei più, sei stato sempre presente nella mia vita, vicino alle mie disfatte, vicino alle mie paure, alle mie battaglie, alle mie lacrime.

non dimentico il giorno in cui ci hai lasciato, la notte in cui ti ho vegliato, il rivolo di sangue che ti usciva dal naso in quella fredda stanza del reparto di rianimazione. Era il 1997, erano i fantastici anni 90. Nessuno parlava ancora di crisi, era l'epoca del consumismo, nessuno avrebbe immaginato quel che sarebbe accaduto con l'avvento del nuovo secolo.

sei stato un buon padre, severo, un po' assente, eclettico, all'antica, ma un buon padre. Certo, avevi i tuoi problemi, le tue paranoie, ma in fondo eri una brava persona, faticavi a dimostrare affetto, pensavi che la famiglia fosse una tua proprietà. Forse era così ma non nel modo che intendevi tu.

qui le cose si sono messe male, il mondo sta andando a rotoli, se vedessi la tua città invasa da migliaia di stranieri dalla pelle scura! Sono disperati che scappano dalla guerra e dalla fame, hanno sicuramente più civiltà di noi siciliani, ma alcuni potrebbero essere terroristi. Chi lo sa...
lo so, non puoi capire, da quando te ne sei andato, il mondo è cambiato con una velocità supersonica, niente è più come prima. Una delle tue figlie ha avuto un grosso intervento al cuore e ancora, dopo quasi un anno, conduce una strenua battaglia contro i super batteri che non vogliono abbandonare alcune zone di sutura.
ho paura, non come allora che avevo un coraggio da leone, adesso mi ha preso una paura che a volte mi tremano le mani come foglie, paura della solitudine, delle malattie, della morte.

cosa c'è, papà, dall'altro lato? È lo stesso luogo che abbiamo visto prima della nascita o i tre Regni descritti da Dante? È un vuoto assoluto più vuoto dello spazio conosciuto o un giardino fiorito dove poi ci riuniremo tutti, nonni, figli, zii e nipoti fino ad arrivare ad Adamo ed Eva?
ci sono notti nelle quali ti incontro in sogno: una volta ti aggiravi disinvolto al Camposanto insieme alla nonna che non ho mai conosciuto. Era una vecchina piccola con i capelli grigi, la mia nonna, tua madre.

devo confessarti che, da giovane, credevo fossi tu a tarparmi le ali, a impedirmi di volare. Non era vero. Le barriere più insormontabili non sono quelle che si vedono ma quelle invisibili. Intorno a me ci sono state porte sbarrate, da sempre, quando ho provato a volare, sono sempre caduto come Icaro, facendomi male. Così poi, ho smesso.

perdere i genitori ci fa comprendere, nel tempo, che quel tipo di amore non ci sarà più nella nostra vita, è come perdere un colore, di colpo l'azzurro sparisce dal cielo, per sempre... ma il ricordo di quel colore resta indelebile, anzi diventa più intenso col trascorrere degli anni. È bello il ricordo, è bello poter fantasticare di essere ancora nel 1990. Ricordi i Mondiali di calcio? La citta si era riempita di calciatori verdi e arancio. Egitto e Olanda. La magia dello sport, la magia del ricordo.

sarai sempre con me, padre mio, nella magia del ricordo. Auguri papà, ti voglio bene.
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Si accennava, nei commenti sotto una poesia di arlette, del coraggio che dovrebbe avere il poeta o chi scrive. Ecco, io penso che tu ci abbia offerto un lucido esempio di coraggio nell'esporre i tuoi sentimenti e nell'esporti con le tue paure e angosce. Così facendo il tuo testo, da espressione individuale, diventa espressione di tutti perché ognuno di noi si riconosce, in tutto o in parte, nelle tue parole. Il tuo incipit, ad esempio è sovrapponibile, parola per parola a quello che avrei potuto scrivere sulla morte di mio padre (che fa tre mesi "compie" 112 anni). Quindi grazie per questo tuo scritto sincero e coinvolgente.

il 25/06/2019 alle 11:36

Grazie a te. Questo scritto è del 2016 quindi mio padre ha compiuto 98 anni.

il 25/06/2019 alle 16:26

...che dire, Vincent. mi hai ricordato il profilo, il carattere di mio padre che ho perso nel 2001. lo penso nelle mie preghiere della sera e il rimpianto di non averlo vissuto abbastanza ancora mi fa male. era del 1921 e ha fatto il Caucaso nella seconda guerra. la tua lettera la ricorderò sempre ...ciao

il 25/06/2019 alle 22:51

mi e' piaciuto il tuo commento sul mio testo : Film si, assurdo come la realtà a volte ci appare...grazie.

il 25/06/2019 alle 22:55

Grazie Ugo...anche mio padre era del 1921 e ha fatto i Balcani, quando ero piccolo mi parlava sempre della città di Lubiana.

il 26/06/2019 alle 06:51

abbiamo storie uguali..

il 26/06/2019 alle 10:21