m’alzo stanco
ho fatto tardi
e nella tazza mi ritrovo
ecco il caffè
amaro in bocca
d’un mattino senza giornale
tanto va a largo
la mia chiatta in ferie
è un cargo di noia
debordante
a nafta oleosa
sulle onde del dolce far niente
in attesa della sera
quando si va d’un liscio in balera
o gelato sulla passeggiata
a vedere chi c’è
ma è lungo il giorno
alla Posatora
vecchia locanda
per vacanze a poco
in bici fino alla spiaggia
ombrellone numerato
sdraio a parte
altre lucertole assonnate al sole
la vicina mi piace
solo che finirà in un tuffo
tra meduse onde sporche
ascoltando la sirena allo scoglio
suona intanto mezzogiorno
e se mangi alla stessa ora
fa collegio d’un tempo
e ci sei finalmente tu
di sabato in treno
quando sulla banchina
corro incontro alla mia impiegata
ritardo compreso
stanotte
sarà avventura dura a letto
noi due tv accesa
così non sentono
e poi tra pratiche e arretrato
vuoi marito al protocollo
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