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Pubblicata il 22/06/2019
Quel giorno uscii da scuola con fare stanco come se i miei pensieri si erano fissati in un altro luogo.
era una sensazione che sentivo da quando non sentivo più quella rompi scatole di Annabeth.
continuavo ad osservare quella foto che le scattai di sfuggita quel giorno che eravamo in centro, io lei e il mio amico groover.
quel giorno in cui fuggivamo da quelle maledette strigi che volevano portarci al cospetto di Ade perché pensavano che io avessi quella stra maledetta folgore...
ero impacciato quel giorno, non sapevo comportarmi con la gente, ero solamente stato amico di groover nei miei quattordici anni di vita, al massimo l'unico divertimento che le persone avevano avuto con me era quando mi prendevano a sberle per i soldi della merenda.
all'uscita vidi mia madre che con un sacchetto di caramelle celesti in mano mi aspettava alla fermata del bus con la sua nuova macchina rossa fiammante, andai incontro a lei di fretta e tra un caloroso abbraccio e qualche dolce caramella salii in macchina non sapendo dove sarei andato.
fuori dal finestrino le macchine e i palazzi mi passavano veloci davanti alla faccia ed io ero fisso su quei due occhi celesti che continuavano a guardarmi, quei capelli color oro che sembravano tanto piccoli fili d'oro presi direttamente dal fiume stige.
che dire, ero impaziente di tornare al campo mezzo sangue, ero impaziente di rivedere Chirone, il signor D, groover, Clariss, ma senza ombra di dubbio ero impaziente di poter risentire la sua voce, il soprannome stupido che mi ha affibbiato, i suoi dolci occhi che mi guardavano come se fossi un dono degli Dei...

dc
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Dalle prime righe gia’ mi Scendono i coglioni a terra ma perche’ vi ostinate a scrivere?

il 22/06/2019 alle 07:43