PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/06/2019
rime A cazzo

a te, che vuoi provare
il sentire di un poeta,
che vuoi modellare
la creta del mio spirito
con le tue mani
dolci e delicate,
che non hanno
mai sfiorato merda,
neanche per pulirti
il culo.
a te, che vorresti
sentire il mare
che ti si smuove
dentro nei suoi uragani
ma che non senti altro
che un piccolo sciacquone
che vorticoso
porta nelle fogne
la tua urina.
a te, che divina,
nel tuo ampolloso
incedere, vuoi far credere
di essere speciale,
come se caduta
dalla tua astrale
dimora fossi a noi
venuta, bellezza
irraggiungibile.
a te, regalo questa
pezza con sopra
qualche verso
e qualche rima fumosa,
questa pezza bucata
dalla cenere di una sigaretta,
sporca di scarpetta
nel pomodoro
e di vino rupestre,
ricordo del campestre
idillio dove ti ho scopato
la prima volta
approfittando della tua
ubriacatura.
e lo so
che leggendo questa
poesia rimarrai
nobilmente scandalizzata
dal mio linguaggio gretto,
onesto e leggero.
e so che citeresti
antichi latini o greci,
ricordando la purezza
della forma dei loro testi,
la solennità dei loro versi;
ma anche a Orazio
e Catullo giravano
i coglioni, forse a Catullo
un po’ di più.
e non me ne frega
più un cazzo della gente,
io scrivo per me,
egoisticamente per me:
la poesia è diventata
uno specchio
dove mi vedo
più scarnito, più stanco
e svogliato,
annoiato dall'uomo,
galvanizzato dai buchi neri,
dai blazar e dalle tempeste
elettromagnetiche;
vorrei morire e rinascere fulmine,
un neutrino in un fascio di luce,
una truce valanga
che svanga il presuntuoso
alpinista a caccia di adrenalina.
a noi uomini non basta
mai chi siamo,
cerchiamo sempre di più,
un tocco in più di colore
sul quadro,
una forchettata di più
nel piatto di spaghetti …
anche se siamo sazi,
solo per ingordigia.
e non sopportiamo
una giornata grigia,
cascasse il sole.
ognuno abbia
ciò che vuole,
mia brillante duchessa;
l'ubriacone la bottiglia,
il drogato la siringa,
il credente la sua Croce,
il suo Corano o il Gonzo ...
lascio all'uomo il suo culmine.
ma io, io vorrei rinascere
fulmine vibrante
nella tempesta,
goccia d'oceano
che si frantuma
sugli scogli
schiumante di rabbia
e potenza, veemenza
naturale.
vorrei rinascere pugnale,
per esser estratto dalla guaina
e conficcarmi come un dente
di lupo nelle viscere
di un condannato.
vorrei essere un fiato
o un violino pronto
a suonare Mozart,
pronto a vibrare
nell'aria sciabolando
come una spada
brillante e invincibile.
c'è chi cerca
gloria eterna e fama,
c'è chi cerca denaro
o un rogo d'amore,
nella maledetta Poesia ...
ma io cerco solo un sfogo,
uno sfogo per questo tormento
che mi porto dentro,
fastidioso come una mosca
e doloroso come un pugno
nello stomaco.
non cerco la Tosca
o il Macbeth,
non cerco l'Everest,
la catechesi del verso ...
quindi non rompere
i coglioni e prendi
queste rime a cazzo.
lascio all’uomo il suo culmine,
lascio all’uomo i versi
di seta e le strofe di velluto,
ovunque egli si perda,
in un anacoluto
o in una dieta di parole,
e mi tengo la mia
merda.
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5,0/5 meriti (6 voti)

...hai scritto "urina" ...presumo che ti sia sbagliato...

il 02/06/2019 alle 20:54

accidenti a te...cosi genuino e vero.... in ogni tuo verso c'è anche il mio pensiero....

il 03/06/2019 alle 08:40

Ti ringrazio Genziana. Ho tentato di scrivere, nel massimo delle mie possibilità, solo quello che provavo senza alcun freno ... a quanto pare ci sono riuscito.

il 03/06/2019 alle 18:31

Grazie Gabriela, sono contento che ti sia piaciuta la mia poesia.

il 03/06/2019 alle 18:31

Ciao Canto Rom ... il linguaggio ha un paniere di colori molto vasto: decidere di servirsi solo dei più tenui e "puri" riduce il suo potere, come se un pittore decidesse di utilizzare solo pochi colori senza esplorare gli altri ... nessun vero artista sarebbe così ipocrita e mediocre.

il 03/06/2019 alle 18:34

...siccome tu non ti sei servito dei colori più tenui e "puri" in tutto il contesto mi sono chiesto il perché invece di scrivere "la tua piscia" tu, in quel momento, abbia deciso di utilizzare l' accezione scientifica "urina"...poeticamente ci stava bene anche...pipì...alla prossima...

il 03/06/2019 alle 21:23

volgarmente bella....bravo

il 03/06/2019 alle 21:32

Grazie Francè. Cantorom, grazie del consiglio ma mi è piaciuta, quando è sorta, la rima "divina-urina". Alla prossima.

il 03/06/2019 alle 22:30

E lo è Harimau ... grazie del tuo commento sincero e per l'apprezzamento.

il 04/06/2019 alle 14:57

grande

il 08/06/2019 alle 21:34

Grazie Alessandro per il tuo complimento.

il 09/06/2019 alle 19:50