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Pubblicata il 28/05/2019
dopo anni torno a riveder questo luogo amato
dove dall’alto dalla costa tra i verdi boschi
felice tu scorgevi l’ansa del Ticino, del leccio
i profumi del castagno delle felci dei mughetti
nel vento respiravi forte e da giù sentivi
della lodola il canto lieto il gorgheggio dei merli
dei fringuelli prolungato dei tordi dei ravarini
il cinguettio ch’a quei faceva poi eco in lontananza
quello ripetuto e ritmato cucù cucù cucù del cuculo:
struggente il ricordo la nostalgia pur tanto forte.
tutto cambiato qui intorno e in parte cancellato
non più lì il vecchio castagno dal maestoso fusto
che sul ciglio della strada qual sentinella guardia
faceva alle campagne quel tempo andato di mio nonno
quelle campagne dai filari lunghi e nell’autunno
con macchie di grappoli dai colori intensi accesi
ai quali i ciliegi lì presso davan loro compagnia
e a metà giugno poi avanzandoli con vellutati
frutti in quella nelle stagion correnti tavolozza
cangiante di colori, non più la stradina polverosa
che quelle divideva percorsa spesso di corsa
con la bicicletta ch’allora accompagnava
quella mia perduta come l’amato luogo giovinezza.

2012: da Motta Visconti (mi)
paese delle mie radici
dei miei amati Genitori.
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