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Pubblicata il 27/05/2019
così nel pianto sento da lontano dir dolce
piano da Licia e Emilio in quel di Pasturago:
“Non più vispa e curiosa tutta dalla tana tua
lì nella minuscola gabbietta da oggi salti
amica cara piccola cavia nostra peruviana,
bianco batuffolo occhi celati dolce il musetto
come il ciuffo rosso arancio e un po’ marrone,
a prender dalle nostre mani fresca lattuga
verde basilico prezzemolo di peperon un tocco
né più a rosicchiar poi quel profumato fieno,
oggi rapita in cielo da man pietosa che toglie
chi in affanno e sofferenza qui tra noi vive
e portata in luoghi dove pace eterna alberga:
mani nuove amiche, bianco angelico il candore,
ecco pronte a prendersi cura di te amica cara:
quanta dolce verzura celestiale e biondo il fieno
ma dal sapore sì senti come quello nostro antico!
solo due parole non di addio ma di ricordo eterno
nostro bianco batuffolo quel giorno trovato spaurito
in gabbia solo su un pancone di sagra di paese
poi per anni animaletto caro a rallegrare tanto
la nostra casa e i vari giorni nostri tanto e da ultimo
a ricevere il sorriso della nostra bimba bella e buona”
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