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Pubblicata il 17/05/2019
tu di San Giuseppe umile fiore
come lo fu lo sposo di Maria
che un tempo di rosa coloravi
gli orti contadini e le rive
dei fossati ancor oggi qua e
là quando il giorno del Santo
si avvicina al cielo apri qual
timidi occhietti quei tuoi rosa
fiorellini e oggi corre la mente
ad una figura a me si cara mia nonna
curva come un tempo ancora dare cara
cura a quel cespuglio da lei d’anni
tanti messo a dimora sulla tomba
di quel suo figlio, mio zio, di cui
io porto il nome giovane aviere
un giorno annegato nel lago di Comabbio
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Sempre profondità emerge dagli abissi più soavi! Sei grande, amico Rusticus! (Prossimo inizio di una futura mia)

il 18/05/2019 alle 10:12