Chi potrà mai dir
se il tempo,
di una svanita giovinezza,
possa restituirmi il pegno
offerto ignaro allora,
per accedere al castello
di sabbia e di conchiglie,
che costruisti attorno
alla mia fantasia.
eppur lì dentro
un principe parevo,
al fianco tuo pomposo,
con spada ed armatura
di cromo luccicante.
avrei sconfitto il mondo,
senza paura alcuna di ingannare,
specchiandomi nell'acqua del secchiello,
il sogno inaspettato di un infante.
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