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Pubblicata il 11/05/2019
Non ti ho visto,
angelo custode,
quando il sangue
di mio figlio
fluiva sull’asfalto
e io piangevo su di lui
che invocava il mio aiuto.

non c’eri nelle ore buie
mentre si combatteva il destino.
sei fuggito
davanti al dolore
che ci ha consumato
senza il tuo conforto.

siamo più forti
e ora è ben chiaro
quanto non serva
che mai ti affacci
nelle nostre vite.
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Questa tua mi lascia senza parole...è un grido di rabbia e di dolore che nella sua spiazzante verità, non può essere banalizzato con un commento.

il 11/05/2019 alle 10:45

... un po' come la mia autobiografia! un abbraccio!!!

il 11/05/2019 alle 10:47

Siamo più forti... in questa frase la speranza che sia stato un dolore affrontato non in solitudine.

il 11/05/2019 alle 12:24

Siamo "noi" gli angeli custodi! Poesia rabbiosa in cerca di un capro-espiatorio!

il 11/05/2019 alle 16:45

Grazie a tutti, molto gentili. Sì, Sir, ero arrivato alla medesima conclusione.

il 11/05/2019 alle 17:31

Non sono religiosa, per cui quando vivo delle situazioni drammatiche, conto solo sulla mia forza interiore. Versi intensi e, molto dolorosi, nel loro denso significato. Poesia molto apprezzata

il 11/05/2019 alle 20:24

C'è una certa ribellione in questi versi, ma credo che sono determinate situazioni a farci provare quella disperazione che, ci porta a determinate constatazioni. Certo in casi come questo il dolore è intenso e, allora, cerchiamo un capro espiatorio che, magari, non c'entra niente. Mi dispiace,comprendo il tuo dolore.

il 12/05/2019 alle 16:35

Grazie Archana e Graced.

il 14/05/2019 alle 08:43