Non credo che il tempo trascorso sia un ergastolo per tutti, dipende da come una persona lo ha vissuto. Credo che, il trascorrere del tempo sia prezioso perché ci fa assimilare tante cose buone e ci fa capire gli errori fatti dandoci quel monito di non ripeterli più. La vita è bella nel suo scorrere perché è il nosto vissuto, il nostro bagaglio che ci portiamo dietro.
Mi è molto piaciuta. Una compenetrazione/distacco/confusione tra età e generazioni che riproduce molto vivamente il disagio dell'autore.
Il tempo è dunque una condanna a vita, un ergastolo? Il carcere sono le lamentele degli altri, i vecchi, e spesso l’ascolto dei loro rimpianti ci costringe a fare i conti con i nostri? Carcere sono i sogni dell’infanzia? Il cambiamento e il conseguente divenire altro da noi non sempre dovrebbe esser vissuto come tradimento dei sogni fatti da bambino… la vita chiede adattabilità e intelligenza! Il raccordo generazionale diviene possibile nel momento in cui non ci si dimentica della propria infanzia e dei propri sogni! Non dimenticare d’esser stato innocente e pieno di desiderio dovrebbe aiutare a comprendere l’impellente voglia di vivere delle nuove generazioni e la loro insaziabile fame di sogni che chiedono solo d’esser lasciati liberi, anche di sbagliare, senza che venga rinfacciato o vietato nulla proprio per non aver rimpianti, così come a noi è stato permesso! Riposare dal male passato? Solo perdonandosi! Cambiare il modo di sentire e vedere gli avvenimenti passati e futuri può aiutare!
la poesia è della mia amica (nella vita) Rich, non intervengo sulle tue osservazioni anche se in generale trovo sterile fare troppe osservazioni razionali su una poesia, che per sua natura è un soffio di vento, un regalo, se ispirata, e mai e poi mai un ragionamento fatto e compiuto...e poi io, sul raccordo generazionale sarei stato ancora più duro, ancora più amaro, altrochè...grazie comunque per il tuo tempo....e grazie come sempre anche a voi, PH e Ravachol, sono contento della vostra presenza....