I fili intrecciati, smossi dal vento, producono suoni. Nel tuo caso il vento gelido e gli oscuri pensieri trascrivono sul pentagramma rapporti stridenti tra la nota portante ed uno dei componenti della scala cromatica temperata. Ma non risulta nel complesso una musicalità sgradevole visto l'incanto, o il disincanto, con il quale assisti da "osservatrice" a questi moti d'animo. Il testo esprime, in sintesi, una potenziale governabilità dell'inatteso, dell'imprevisto.
Più che una potenziale governabilità dell’ imprevisto la Poetessa ne esprime un’ accettazione consapevole ...i fili invisibili che intrecciano l’inevitabile trama, infatti, non sono ovviamente governabili...il doloroso spettacolo delle stelle che, smarrite, si lasciano cadere nel mare oscuro e immenso non sembra che faccia vacillare il pensiero della Poetessa...infatti ella, ancora seduta, non è turbata ma è solo incantata nell’ osservazione degli eventi che trascendono la vita degli esseri umani...ma è pronta a rimettersi in piedi per andare a riprendersi quell’ anima che malinconica sembra fuggire nell’ oblio di una nebbia remota...l’ espressione dell’ incanto della vita è travolgente...non ci resta che seguirla...