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Utente eliminato
Pubblicata il 29/04/2019
Parole lontane
laggiù in sottofondo,
di donne un po’ anziane
che vivon nel mondo
credenti e profane,
nel loro profondo,
con macchie ombrose nel nero vestito,
strappato, bisunto e ormai scolorito.

son donne coraggio,
di poche parole,
in casa ed in viaggio,
un pallido sole,
nel mese di maggio
coperto di viole,
affrontano eroiche il loro destino,
combattono ligie il cruento assassino.

corvacci nel cielo,
presagi di morte,
coperte dal velo,
legato assai forte,
il freddo ed il gelo,
fan chiuder le porte,
in loro rimane un po’ di speranza.
sorrisi di donne accendon la stanza.
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parlare delle donne di una volta e poterne fare un paragone con quelle attuali la differenza di sicuro è enorme. piaciuta in tutta la sua eleganza nel racconto. un saluto

il 29/04/2019 alle 15:26

Un mondo che ormai non esiste più o persiste in alcuni paesini del sud. Un verseggio scorrevole e musicale, apprezzato!

il 29/04/2019 alle 17:20

Bella, un omaggio alle donne che resistono. Sono tante, anche quelle che non vengono solitamente indicate con questo nome troppo restrittivo, ma che combattono con una realtà che devono troppo spesso subire.

il 30/04/2019 alle 11:46

La ricerca ossessiva della rima ti costringe all'uso di parole inutili e talvolta improprie. Si perde anche la spontaneità del sentimento. Comunque ti ricordo che "un po" non vuole l'apostrofo. E' un apocope non un'elisione.

il 10/05/2019 alle 17:13

Secoli fa, al liceo, mi scappò un pò al posto di un po'. Il prof. mi sbertucciò duramente perché, come dice Ravachol, si tratta di un troncamento. Ma anche oggi, se in una qualsiasi redazione (degna di questo nome) fai lo stesso errore ti capita la stessa cosa, e la volta dopo l'articolo lo fanno scrivere a un altro... Ma è anche vero che il padrone della lingua è il popolo. E se sempre più spesso si vede pò al posto di po', il pò finirà con imporsi.

il 10/05/2019 alle 17:48