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Utente eliminato
Pubblicata il 28/04/2019
Dal juke-box colavano le gocce
dell’ultimo hit di Onehotrix Point Never
mentre sulla rotonda del Lido leggevi le strisce
di Métal Hurlant, mormorando: “Il Gestalt non esiste:
2 + 2 fa davvero 4”. T’avevo ammirata solcare le dune
in ankle boots con la stessa grazia della sera prima che
avevi ballato sopra al tavolino di cristallo dell’albergo
fra i rapaci ed i rettili scaturiti dalla nostra cenetta
psicotropica. Avevamo entrambi nere occhiaie
in penitenza al nostro spasso. Frugasti nella
borsa per trovare il profumo piú plausibile
all’occasione: matinée di spiaggia in
millennio appena cominciato.
tenendoci per mano dalle sdraio
guardavamo i panorami che ci sfilavano
davanti: Table Mountain di Cittá del Capo,
tour Eiffel capovolta, tomografia d’un cranio
femminile in orgasmi ripetuti. Con le unghie ci
infliggevamo reciproche ferite sulle nocche che
poi pulivamo con dei Kleenex. Si era abbronzati,
felici, annoiati quanto basta, giustamente ansiosi
del domani. Sulla testa ci pendevano sculture di
moplen che di proposito tradivano la realtà; la
stessa che dominavi con la tua mente algida.
la radio annunciava redenzioni culturali,
cosmi stanchi, rivoluzioni finite male.
un poco vergognandomi ti chiesi:
“Vuoi sposarmi?” ma tu facesti
finta di non aver sentito.
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la purezza d'animo e la ricerca d'autenticità che contraddistingueva sempre Coin, nel flusso di coscienza giustamente sottolineato da Ravachol...che dirti PH....grazie

il 28/04/2019 alle 22:59