T'invidio, figlio mio,
perchè sai sognare;
la tua favola
è realtà soffusa di sogni.
se tale fosse
il credere adulto
saremmo tutti un poco poeti,
un poco fanciulli.
ed anche i poeti, i fanciulli adulti,
che sognano chiusi nei sogni,
non sono felici,
come te, figlio,
che sogni impossibili cose
di cui poco s'avvera.
e' l'uomo accantona
i suoi miti e calpesta
i poeti, i fanciulli, i sogni.
con gesto potente
di misera potenza
deride la favola
dimentica di essere uomo.
continua a sognare.
con la destra alla lotta,
con la sinistra
al compito arduo
di preservare in te
la corda che vibra
e che resiste al tempo,
ti voglio guidare
ancora per poco.
non sono un mito,
nè sono fanciullo,
ma sogno e ricordo;
la mia favola
è per tutti coloro
che sanno sognare e lottare.
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