PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/04/2019
Sto qui a contare i cerchi,
perplesso, anche un po’ confuso,
ora che il cielo non cede l’acqua
ed il sole lacera i contorni.

con le mie follie insisto,
sbatto contro un muro di gomma
che mi rimbalza pensieri addosso
e rido solleticando i denti.

la gente non mi guarda
ma ho mille occhi dentro la testa
che spiano ogni lucido tormento,
rubano il mio lacrimare.

continuo in questa conta
tra un cerchio che non si chiude
ed un altro che genera quadrato,
così da viaggiare il vuoto.

pazzia è il mio aggancio
in questo sole a cui mi appendo
per non divenire inutile pioggia
nello stolto vostro vivere.
  • Attualmente 3.66667/5 meriti.
3,7/5 meriti (3 voti)

Pazzi? Forse lo siamo ed è meglio esserlo, prima che il tempo passi a presentare il conto, senza dire nemmeno un grazie distratto. Non è così semplice trovare le formule nella vita, tantomeno quelle della saggezza e della follia, lì la matematica ha poco da dettare. L’anima si fa le sue rughe, bellissime rughe, attraverso una folle lucidità che non può che appartenere a una vita piena, fatta di deragliamenti voluti e pagati, ma vissuti. Pazzi noi dunque? Solo se a drammi e tragedie non riconosciamo la futilità di fondo, quella che la saggezza tanto decanta e che la follia per fortuna ridimensiona. Questo mi ha ispirato la lettura delle tue righe e questo scrivo, nella speranza di non scantonare alla grande dal tuo fulcro. Un saluto.

il 15/04/2019 alle 23:38