PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/04/2019
Ed ecco.
all'improvviso ti vedo
avanzare verso di me.
mio Dio.
come sei vecchio.
trasudi tempo.
avanzi lentamente
con la schiena ricurva.
con mani scheletriche
artigli un bastone.
no.
ora sei più vicino.
che razza di bastone
È mai questo che vedo?
pare fatto di osso,
modellato a forma di fungo.
l'edera vi si avvinghia intorno.
ora sei qui,
davanti a me.
senza parlare mi inviti
a fermarmi e ascoltare.
eccomi.
dio mio.
la tua voce.
non è descrivibile
talmente trasuda bellezza.
"Il Buio! Ragazzo! Il Buio! Come?! Cosa?! Non te lo hanno insegnato?! Oh povero me. E ancor più tu. Il Buio è una cosa viva! Occhi potenti, per vedere da lontano la preda! Orecchie potenti ad afferrarne il gemito. Zampe potenti per correre in fretta! E artigli e denti affilati per lacerarne la Luce!".
e ti chiedo il perché.
"Mio caro ragazzo! Il fatto gli è che ognuno di noi porta in sé un Figlio-Del-Buio! Un suo osso, se preferisci! Ma non temere! Un bambino fatto di buio...e pur sempre un bambino!".
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...un po' ermetica...

il 06/04/2019 alle 17:16