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Pubblicata il 06/04/2019
Angeli rossi
lungo i fuochi della tangenziale
muovono i fianchi
negl'echi stanchi d'una notte
da dimenticare,
gli scarichi eruttano vibrando,
i casolari desolati scivolano via
e la notte violenta ancora
tutti col suo colore
e le caldarroste,
loro,
loro sanno la verità
e profumano d'inverno.

dall'altro lato,
distratto,
l'attore dimentica
e una risata rimane
tra le sue due metà.

i fianchi della notte danzano,
è difficile tornare al mattino
con un sorriso
e un buon uomo dovrà,
-per dio!-
pur farsi un goccio,
cauterizzarsi l'anima nel vento
d'una terza, imprevista,
primavera.
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