La metrica in panchina,
scrivo col verso libero,
senza nessuna rima.
mannaggia, ho mezzo rimato!
metrica mettiti in coda,
ti voglio ripudiare,
caro mio verso libero,
mi devi conquistare.
oh capperi, nuovamente!
va beh questo è un verso libero,
ora ne faccio uno
che finisca con il.
fatto,
finalmente,
mi
sa
che
sto
imparando.
al diavolo i sonetti,
tanto nessun li legge,
con le nuove poesie
vi voglio accalappiare.
evviva il (di nuovo il)
verso libero
quello che viene scrivo,
odio quei settenari,
colui che li ha inventati
nei bei vocabolari
della poesia italiana,
c’eran Petrarca e Dante,
leopardi ed il Carducci
scrivevan tristi versi
in rima alquanto truci.
era il bel novecento
dove è stato deciso
che il verso sillabato
andava ormai deriso.
pero’ lo conoscevano
ed è proprio per questo
che il loro verso libero
era garbato e onesto.
ora però concludo,
questa è una porcheria
ababcc,
torno alla mia poesia.
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