E poi prender sonno
dalla tv voci ovattate
a raccontare del mondo intorno,
un sottile pulsare vita,
una nebbia a contornar il sonno.
e sono qui, cosciente,
a arrotolare ammassi di pensieri,
sdraiato ed insonnolito,
una vivente mummia da divano.
addosso una giornata
vissuta nel rincorrere l’inutilità,
un mucchio selvaggio
di vuote ombre d’umani ridens.
e poi cedere al sonno,
bearsi alla quiete del non senso,
appeso a ore di silenzi
e finalmente dal giorno liberato.