Sul campo verde rigato di bianco
corre veloce un terzino sull’ala,
crossa un’ iperbole e al secondo palo,
il centravanti con una incornata
viola la rete che viene gonfiata.
il portiere, come ultima resa
non ha più l’ uno dei tempi passati
e non si veste neppure di nero
ora fa mostra di colori sgargianti.
ma la sua anima è sempre la stessa,
come l’Umberto la descriveva
triste, affranto con le lacrime agli occhi
il grande poeta lo dipingeva.
ed i compagni a lui tutti intorno,
pacche alle spalle per rincuorare
mentre la folla da dietro ruggisce
per quell’ebbrezza davvero speciale.
egli alza gli occhi a quel cielo azzurrato
mentre nell’anima piange a dirotto,
ecco il collega dell’altro versante
lieto, si rotola, fa un quarantotto,
assaporando una gioia infinita,
vola in un mondo che è fatto di gloria,
due stati d’animo davvero diversi,
nella sconfitta e nella vittoria.

nota: tratta dalla poesia "Goal" del grande Umberto Saba