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Pubblicata il 02/04/2019
-E’ già ostaggio traforato il poi
l’innesto al tempo che fu tra noi
punto d’estasi ad imperiosa sonda.
-Aghi in memoria si tramutaron in fonda
affiorata a limine d’idee a scacco
spira flessa all’assolo, scintillio roco
vocio di sottofondo ad alto picco
arretrante ai sì fissi sul retro opaco
d’uno specchio aliante dal mallo scarno.
-Volteggia fianco il tratto schivo
giostraio sopravvive a capo chino.
-L’alta corona torreggia grafia
stiva antica, pupilla d’amor deriva
intima scrittura di prima cava
e ponte scorge timido il sono in poesia
è suo il fio pianto dal buio assolo
che si nutre di noi, amore solo.
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