Ti amai
venni a cercarti nel baule dei miei sogni
quella prigione che racchiudeva gli anni
spazzati come foglie ingiallite.
scoprii il contorno arioso dei pensieri
cuciti con acqua cristallina di sorgente
a depurare della poesia i versi.
mi gettai a la fornace del tuo pane
per saziare della mia noia il farsi acuta
e reclamai il corpo per tornare uomo.
e ti amai con l’ultima goccia del desiderio
gettata nel fiume dirompente dei tuoi sensi
improvvisamente aperti al mio cercare.
e ti amai fondendo il morire tra i tuoi seni
con la ferocità di un’aquila affamata
che cala a freccia sulla preda.
e ti amai assalendo ogni porta della tua fortezza
con la forza d’un ariete spinto a cento mani,
con quella forza ch’ora mi disperde.
(1968)