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Pubblicata il 01/04/2019
il Silenzio del mattino

con le braccia aperte
come ali nell’azzurro
sento il vento
scivolarmi
addosso,
sento la fresca carezza
del sole mattutino.
e dopo aver aperto
le finestre la tua pelle,
pesca prelibata,
assaporo.
o come ristoro
il mio pensiero
quando col mio dito
ti scivolo sulle schiena
come la rugiada
su un petalo succoso,
quando col mio dito
ti scivolo sulle gambe
come un rivo
nei boschi.
i foschi pensieri,
per un attimo,
sembrano svanire,
solo per un attimo.
e mi sembra di udire
le nuvole.
mi sembra di udire
il prato, il mare e il vento
e le loro parole
incomprensibili.
e’ un'estasi
ed un'illusione
così potente che vorrei
fosse eterna,
ucciderei per far si
che fosse eterna
come il buio galattico.
guarda come sventolano
le tende,
sventolano come bandiere
che rendono fiere
intere nazioni.
ma per me,
mia Venere,
tu sei la mia nazione,
tu sei la mia fierezza,
tu sei la mia magione,
tu sei la mia religione,
dolce, gigantesca e stupida
come un mare piatto,
un coatto desiderio
di vita.
come splende il sole,
come brilla e fa risplendere
i fiori, gli alberi e le cose,
come profuma
di assoluto
questo muto mattino
dove a stento
si possono udire
solo il mare, le nuvole
e il vento.
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