"Ora toglimi quel coltello dalla gola
e andiamo a cena"
mi disse un giorno Enrico
(o era Andrea?)
ah, maledizione!
siete attori di un serraglio
che non concede scampo.
forse il mio destino
è candeggiare quei peccati
che restano sui pantaloni dei miei amanti?
impiegarmi come terapeuta
in un postribolo di Amsterdam?
ma sono signora di Bologna
ho riccioli leggeri di danzatrice berbera
e dormo un letto
dove un giorno
morì un poeta russo
di cui non dico il nome.
ah, galletti!
mi osservate i fianchi tondi
sperando di ottenere cosa,
il miele?
ecco, vi ondeggio sotto gli occhi
la mia vestina a fiori.
stringete pure
se cercate l'immortalità
in una stanza a ore.
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