trasuda rabbia e indignazione per l'innocenza e la purezza perduta....mi vengono in mente Adamo ed Eva, la cacciata dal paradiso, le colpe di uno sono le colpe di tutti, e in noi c'è sempre un riflesso dell'altro, non significa rinunciare alla lotta ma solo relativizzare la rabbia per forse meglio agire, ma mi è piaciuto il pathos della tua pesia....
In noi c'è sempre un riflesso dell'altro. Credo che sia inutile aggiungere qualcosa Arturo, l'hai interpretata per quel che voleva trasmettere... e no, lo ribadisco attraverso le tue parole "non si rinuncia alla lotta". Grazie per il parere.
Un unico aggettivo ma ci leggo stima, grata e onorata. Ciao Francè.
Faccio mio il commento di Arturo... perché calza a pennello con quel che avrei pensato io... con l' attinenza ad Adamo ed Eva... la rabbia... quella c'è sempre ... la lotta... oramai sempre meno...
La parola, manipolata ad hoc, ottunde e sottomette spazzando via la libertà del singolo (l'epoca nostra in particolare ne è emblema). La lotta è stratificata sotto il peso di anni anestetizzati dalle inutilità, ma c'è fermento dietro il sipario, Fabio, e prima o poi la scena dovrà cambiare, forse proprio ad opera degli "attor giovani": troppe farse a minacciare i loro vent'anni.