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Pubblicata il 21/03/2019
Fermo tra le nebbiosità del tempo
tratteggio le colline tra i tuoi seni,
come un pittore senza più i colori
cerco una tela dove immaginarti.

oh fragile corpo che mi fosti accanto
serpeggi nella mente come un tarlo,
del desiderio mi logori il pensiero
e chiusa m’appare ogni protezione.

sono una vela che non respira vento,
smarrito tra i momenti dell’amore,
getto ai miei occhi i lontani istanti
che del tuo amare sono una prigione.

scosso il rimpianto ora mi percuote
e martella a colpi secchi nella carne,
chiede al corpo in sogno di sparire
così che trovi pace questa mia sete.
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il 21/03/2019 alle 19:49