PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/03/2019
Negli ultimi anni della sua vita meravigliosa, Fellini non sopportava l'odiato telecomando, la pubblicità (come si può interrompere un'emozione?) e chi stava rivoluzionando il modo di fare la televisione. La poesia non va d'accordo con la volgarità anche se a volte vi s'insinua dolcemente per carpirne immagini dolenti. La poesia non va d'accordo con la pubblicità e neanche con il modo sciagurato che hanno molti uomini di fare soldi. Il grande cineasta scompare nel 1993. Le cose da allora sono cambiate. C'è ancora spazio per la poesia?

la gente apprezza ancora la voce dell'anima del mondo? A dire il vero, molti cercano in tutti i modi di farla tacere oppure si mettono i tappi nelle orecchie per non sentire. L'uomo ha ancora modo di giocare con i propri sogni? In che tipo di società stiamo naufragando oggi? E poi, stiamo veramente naufragando nel cattivo gusto, nell'ipocrisia, nel silenzio di una poesia che ormai preferisce stare in silenzio? Qual è il ruolo del progresso tecnologico e scientifico in tutto ciò? Internet, Facebook, Twitter, Instagram, selfie, followers, web influencer, sesso online, youtube, visualizzazioni...cose e termini impensabili fino a qualche anno fa.

mi piace il progresso. Se usato con umiltà e curiosità è uno strumento potentissimo. Come il cibo: se mangio un cannolo siciliano sarà una goduria, se ne consumo quaranta allora rischio di star male. La stupidità delle persone non si può imputare al progresso e nemmeno il modo insensato che hanno alcuni di far prevalere gl'interessi economici. In fin dei conti, credo ci sia molta gente ancora interessata ad apprezzare la voce dell'anima del mondo, al connubio imprescindibile tra uomo e terra, sono fiducioso in un futuro migliore, perchè non dare credito alle nuove generazioni e alle nuove emozioni e invenzioni? Alle nuove poesie? Che poi non sono altro che antiche voci, più antiche dell'universo stesso.

la malinconia con la quale i grandi artisti costruiscono le loro opere non è la porta della tristezza ma l'anticamera della riflessione. Essere malinconici non è altro che un momento di ricchezza che ci permette di far tesoro di un bene troppo prezioso che non può sfuggire di mano alle nuove generazioni. Spesso, quel che si perde è la nostra capacità di emozionarci per le cose semplici: prendere per mano chi ci può trasmettere la saggezza non è che un grande gesto d'amore.
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Caro Vincent tutte la tecnologia da te citata serve proprio per uniformare la massa ,poi le pecore nere del pensiero unico ,continueranno nello scrivere poesie racconti emozioni ecc ecc ,naturalmente io sono una pecora nera , ma penso che le cose un giorno non lontano cambieranno, un saluto

il 21/03/2019 alle 12:14

Spero con tutto il cuore che le cose cambiano... In questi mesi di sofferenza ho avuto modo di cambiare punti di vista e capire nel profondo le cose che contano

il 22/03/2019 alle 05:26

è vero: la sofferenza ci aiuta a guardare oltre. Grazie a voi per l'apprezzamento e un saluto.

il 22/03/2019 alle 07:57