PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/03/2019
Mi abbracciò un albero con le sue fronde
mi tenne all’ombra ed io con lui
eterni cupi presagi
solite ricorrenti punizioni
la stessa sensazione
di non essere mai stato pronto
e non riuscire ad allontanarsi
dalla prudente mediocrità
di quel tempo.
da bambino languivo ancora
un risveglio agognavo
mi dicevo che il tempo verrà
per sconfiggere la paura antica,
la ribellione è stata la motivazione
mentre motivo era e sarebbe stato
onde perdere le forze
per allenarmi le notti e i giorni
a inseguire nei sogni, le ansie incerte.
oscillai, per tanti giorni e tante notti
tra la vita e la morte vera
trascinato dal dolore
del mediocre rancore
ch’era mio, di riflesso amore.
oscillai, rischiando di cadere
di fare del male senza più tornare
tra i giorni e le notti
tra la vita e l’amore.
e pagai e pago ancora
questa faccia a metà
questa primavera che più verrà
questo corpo bambino
su questo sogno al mattino
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (3 voti)

Molto Bella

il 20/03/2019 alle 05:05

grazie!

il 20/03/2019 alle 15:40