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Pubblicata il 17/03/2019
Surreale reale

uccelli malati, con penne sbiadite, volavano stanchi,
artigli spuntati, occhi vitrei ne ornavano le calve teste,
nuvole inquiete portavano pioggia radioattiva a terra,
frutta e verdura marcivano peggio di merce infetta,
le api erano sparite, dei droni le avevano sostituite,
tutto prodotto artificiale, veleno fra i filari nei campi

ma il profitto era buono, la borsa andava in eccesso,
gli aerei volavano e le bombe mietevano successi,

nei fiumi, nei laghi e nei mari, la plastica era sovrana,
il fiele della chimica abbracciava con stretta mortale,
mentre la politica si beava di frasi pompose e fumose,
nelle televisioni il tanfo esondava dai volti e dale gole,
dai monitors il terrore ammoniva di flagelli quotidiani
„Attenti agli ignudi, ai perdenti e agli infami“

e il profitto era buono, la borsa andava in eccesso,
gli aerei volavano e le bombe mietevano successi,

uomini perduti a se stessi, marciavano in silenzio,
lo squallore ne aveva soffocato la voce nel tempo,
ribelli dell´anno del maiale, angeli caduti in miseria,
coperti di fango e di insulti dalle belve dei media,
avrebbero offerto la loro vita, come cuccioli inermi,
a voraci avvoltoi che volavano in cerca di facili prede
si, il profitto era buono, Ingordigia salutava l´eccesso
gli aerei volavano e le bombe si facevano progresso

un canto si alzava rabbioso, avrebbe rotto il silenzio,
divelto transenne e barriere, sfondato muri e cordoni,
raccontava del tempo dei boschi e dei campi in fiore,
un popolo pacato che vi cresceva animali e bambini,
e ora chiedeva di unire le mani in un unico pugno,
spargere il seme della rivolta, germoglio di primavera

contro i crimini del potere, i frutti della sua miseria,
la guerra, il saccheggio, il dominio, la supremazia,

il profitto era buono, Ingordigia chiamata progresso
gli aerei volavano, le bombe cadevano in eccesso

fu cosi che i pezzenti, con le sole catene da perdere,
si misero in marcia la mattina del giorno dimenticato,
avrebbero sfidato nel cuore, il nero cielo piu´ lontano,
volando nel frastuono, piu´in alto dei cupi aereoplani,
e fra macerie impietose, nelle vie delle citta´distrutte,
ritrovare la forza di quell´antica umanitá perduta

ma il profitto era alto, Ingordigia chiamata progresso,
gli aerei volavano, le bombe cadevano anche adesso.

fra quelle macerie sarebbe rinato il senso della vita,
forse la sua forza avrebbe sconfitto la belva famelica,
forse dei fratelli si sarebbero di nuovo ritrovati vicini,
e guardandosi negli occhi, capiti, e non piu´odiati,
nessuno avrebbe piu´combattuto al soldo degli avidi,
nessuno avrebbe piu´difeso i sopprusi del potere,

il profitto non era buono, Ingordigia chiamata regresso
gli aerei non volavano, e le bombe erano maledette!

ma il Sogno si era spinto oltre ogni limite concesso,
la belva irata reclamava la vita di chi osava sfidarla,
ci sarebbero stati nuovi sommovimenti nelle strade,
ci sarebbe stata una scossa violenta nella mente,
o sarebbe rimasto tutto fermo nel buio della miseria
che ha deformato il sentire della nostra coscienza??

“Sulla terra c´é abbondanza per soddisfare i bisogni di tutti,
ma non per soddisfare l´ingordigia di pochi!“
(Gandhi)

Marlav19
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Sulla terra d'avi feconda! Cadde la mannaia d'avari! Dove il fiume donava purezza! Sgorgano lacrime ed amarezza! Nel mar pescoso la plastica! Nel vento dei monti: L'eramo antico di maschere umane! Il progresso distrusse: L'incanto di madre natura! Versi molto profondi e veritieri! Di un mondo ormai appassito! Bravo un saluto

il 25/03/2019 alle 05:40

Grazie Fiordipsiche, un saluto di cuore!!

il 29/03/2019 alle 04:19

Grazie Fiordipsiche, un saluto di cuore!!

il 29/03/2019 alle 04:19