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Pubblicata il 12/03/2019
L'estate al mio paese
li ritrovavo tutti
a rotolarci
nel granturco sgranato
a correre nel viola
odoroso di trifoglio.
sotto la luna i grandi
a spannocchiare cantando
al suono vagabondo
di un'armonica.
ma il vento degli anni
bussa alle porte
a cancellare voci
sembianze, colori.
e' il vento che porta
lontano le foglie
non sa giocare,
ma striscia
lungo i muri delle case,
la notte,
senza lasciar traccia
se non lo schiaffo
gelido, sorpreso
che non dà scampo,
un mulinello,
un soffio più freddo
che porta lo schiocco
di porte sbattute
nello scippo
d'un ora inattesa.
foglie
schiacciate sui vetri
appannati
ma solo per poco
che lasciano il dubbio
d'averle mai viste,
soffio di foglie
nell'ultimo volo
che le disperde,
frantumi, ricordi,
fantasmi, ostaggi
del vento?
foglie...
soltanto foglie.
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