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Pubblicata il 11/03/2019
Dio mio
ti chiedo perdono
d'aver cercato
la tua esistenza
in grandi intuizioni
della scienza

nei profondi eventi dell'universo
lungo intricati
labirinti della mente
d'averti pensato
nell'ordine di spazi lontani
tra stelle indifferenti.

poi oggi,
tra le sabbie ardenti
del Grande Nulla,
sotto un sole spietato
celato tra pietre roventi

inatteso un occhio di cielo
un fragile piccolo fiore
venato d'azzurro,
più forte
della fiamma del sole.

quanto cercare!
dio, Dio mio
e tu eri lì.
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