Uno sciapo e vago rosa
mandorli e Inverno uccide.
in quel me che vi rimane stride,
rantolante, la foglia della speranza infetta.
maldestra gemma di grano, sei bella che muoio e ritorno,
cigno malato delle rive più nere.
stagno del mio peccato, esalo
del tuo cuore il suo
puzzo atroce.
mia diletta, mia quercia dai rami di pelle leggera, ai tuoi seni strappo
la più legnosa voglia.
e da viscere rivoltanti ti fai
immensa
laguna.