PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/03/2019
Mentre mi rado ho un trasalimento
nel vedere che dallo specchio
è svanito il giovinetto imberbe che
le posava le labbra sull’orecchio,
e scostandole i capelli fantasticava.
al suo posto un uomo con la testa
rasata e molto di sé nascosto dietro
la barba incolta, e sogni in cartapesta.
di te mi disse, quando la conobbi,
mi interessano i titoli nella tua libreria
e spettinarti i sensi; ma non potrò
restare più del tempo di qualche poesia.
rimase a intiepidirmi la poltrona più
di quanto potessi mai sperare.
sapeva come scoprirsi il collo tirando
su i capelli, e la restavo a guardare.
le sistemai una ciocca che volava
dai capelli raccolti, e nel suo vestito
leggero, stretto in vita, mosso dal vento
un giorno andò via per tornare dal marito.
mi piace camminare sulla battigia
d’inverno con il vento che mi spettina
la camicia, e in mano “Quei pantaloni
bucati…” così da intiepidirmi l’anima.
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