la sensazione che mi arriva è che nel relativismo della storia, nel succedersi delle epoche, nel vuoto assoluto di valori che è oggi la nostra vita, comunque anche senza isole, senza nulla di solido, vai comunque avanti, anzi si deve andare, e vivere..."la mia costa è la marea", chiusa fantastica ed enormente espressiva
Un antico manoscritto ,ove all'interno si intersecano valori dove una volta si fondava la vita stessa prima che qualcuno ce la facesse fare di corsa ,un saluto
Caro Ravachol, a volte non è facile trovare la porta della strada della Conoscenza...infatti, come in questo caso, si rimane un po’ perplessi davanti a questo gioco di specchi...ti lascio questo link che ti spingo ad ascoltare con grande attenzione...un abbraccio, rom. https://www.youtube.com/watch?v=8wRezLKD_yM
Il mio gioco di specchi invece mi parla di un padre, un padre che ha accanto una donna che ha trasformato in una vedova bianca, un padre i cui figli sono forestieri perché non comprendono l’importanza del podere, quel podere da ingrassare, quel podere che è tutto...cibo sbranato nella notte. E gli avi di cui parlare sono ciò che perpetua da sempre quello che deve essere, senza scampo. È così e basta! Il sigillo vale più di ogni altra cosa. Il gioco degli specchi è il desiderio di ogni padre di vedere riflesso se stesso nei propri figli. Questo è quello che ho letto. Se è fuori tema me ne scuso. Ciao e grazie!
Grazie a te per l’intensità dei tuoi scritti. Ciò che evocano in me, affiora in modo naturale, quasi immediato. Ciao e buona giornata.
Paura a commentare.. Mi sono però soffermata su ogni rigo e l'ho assorbito