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Utente eliminato
Pubblicata il 12/02/2019
I passi si perdevano frenetici
nell'aria punta da caffè veloci e briciole.
Tavolini sempre sporchi
trattenevano impronte anonime
e sprazzi di solitudine.

Rincorrevano i minuti
aldilà del binario
facendosi scivolare,dalle tasche,le ore.
Tenevi chino il capo,
sullo sguardo perso
e sulle mani troppo stanche per pregare.

Ed eri sola,sola tra la gente
convinta di essere normale.
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...Se, come dovrebbe essere, c'è una correlazione fra titolo ed esposizione dell' opera, clochard in questo caso dovrebbe essere "una"...detto questo malinconici versi che dipingono la triste vita della giornata della clochard...la quale, probabilmente, in un periodo precedente aveva un' altra vita, ovviamente normale, poi purtroppo qualcosa accade e si ritrova sola tra la gente con tutti i suoi ricordi e, nel tormento derivante dall' attuale situazione, si convince di continuare a vivere come se nulla fosse cambiato...

il 13/02/2019 alle 17:06

Il Clochard, il vero Clochard non è un mendicante. Dà, non riceve. La mano aperta offre ma non invita. Sono piccole offerte, come quel kiwi che maturava lento nello scorso mese di Febbraio, non consumato. Queste fortissime e deboli creature sono alberi dalle radici aeree, con fronde rasoterra, per non ostacolare il volo degli angeli.

il 22/03/2019 alle 12:54