Si descrive una scenografia di una umanità che vagola sul pianeta senza saper bene le proprie intenzioni ...infatti si rincorrono sia le illusioni sia gli inganni...non c’ è speranza probabilmente per queste anime rivestite di carne ma la Poetessa ravvisa nella Fede una possibilità di salvezza...anche se la strada della Conoscenza è irta di difficoltà, forse, è una strada che si può cercare di intraprendere per queste anime vestite di carne che si perdono nelle strade veloci che si intersecano in quelle storie di città...forse...
l'insensatezza dello spazio urbano, uno scenario decadente e privo di fedi, intese non soltanto in senso confessionale ma anche, e soprattutto, come "religioni laiche". non più colori, emozioni, simboli e riflessi. persino il verde delle aiuole appare arido e destrutturante. e anche le poche storie di vita, che "si spingono rincorrendo il sole", si frantumano inesorabilmente, perse nello sconforto di strade insignificantemente veloci. coglie nel segno rom quando accenna all'afflato spirituale come unico e anelato asilo della Poetessa? chi lo sa… certo, un'inequivocabile dimensione nichilista riecheggia incontrastata nell'intero dispiegarsi dei versi, come in "muti confessionali per anime vestite di carne"... una poesia bellissima e di profonda introspezione, come, del resto, sin dalle prime liriche ci ha abituato l'Autrice….