.A l’uscio natio la luna al suo esordio
ansima bocca di grazia, interludio
commosso, scrigno col suo mosto.
.A piccoli frali in braccio, chicchi
assiede l’ignoto, massaia allattante
destino al seno, e grano e rampicante
impazza, tremito solitario il cuore
fuggito fiumana da insidiosa cella
cullante idea, musa a meta viva
che il tempo sia invito, esilio di dolore.
.Amante, nostalgia sei tu fatale fame,
telaio di desio a questa sonda, soffio vitale?
.Sei tu, pathos umbratile, fremere nudo
ribelle sballo di mille ancelle, spasmo
danzante valzer sulla mia pelle?
.Nessun messaggio a l’aurorale boccio.